Gli elettromedicali: laser, ultrasuoni, tecar

Laserterapia

Semplificando, possiamo definire il laser come un dispositivo che produce energia sotto forma di onda luminosa. La terapia con laser si fonda quindi sulla possibilità di fornire ai tessuti energia elettromagnetica, con riconosciuti effetti terapeutici:
– antinfiammatorio sulle articolazioni e sui muscoli;
– analgesico sulle fibre nervose;
-biostimolante e rigenerativo sui tessuti molli e connettivi;
– vasodilatatore sul microcircolo (migliora quindi la circolazione periferica);
– antiflogistico e antiedemigeno (si ottiene il pronto riassorbimento dei mediatori dell’infiammazione e di eventuali raccolte di liquido).

In base alla patologia riscontrata, il medico competente deciderà il numero e la frequenza delle sedute da effettuare. È utile e spesso consigliabile, soprattutto agli sportivi, associare alla terapia con laser altri tipi di terapia fisica strumentale che possano potenziare in sinergia gli effetti terapeutici, facendo inoltre ricorso a tecniche riabilitative per velocizzare il recupero funzionale e stabilizzare i benefici ottenuti. Nella maggior parte dei casi si assiste a un evidente miglioramento in termini di scomparsa o riduzione del dolore e di ripresa funzionale. L’attenuazione del dolore e dell’infiammazione sin dalla prima applicazione rappresentano degli ulteriori benefici di questa terapia. I vantaggi di questa terapia sono sostanzialmente di tre tipi:
– È una terapia che non presenta rischi, non è invasiva, è indolore e può essere combinata con altre terapie presentando raramente effetti collaterali.
– L’azione focalizzata del laser fa sì che sia efficace esclusivamente nella zona da trattare, senza danneggiare il tessuto vicino.
– Essendo una terapia ambulatoriale, consente di ridurre al minimo l’inabilità al lavoro e, per gli sportivi, la perdita di ore di allenamento.
Non si segnalano dei veri e propri effetti collaterali. Raramente si possono verificare dei momentanei arrossamenti della pelle.

Ultrasuoni

In fisioterapia gli ultrasuoni forniscono un aiuto fondamentale nel trattamento di numerosi disturbi. Si tratta essenzialmente di vibrazioni acustiche che l’orecchio umano non è in grado di percepire e che in ambito terapeutico vengono ottenuti in maniera artificiale utilizzando la proprietà di cristalli minerali che subiscono l’azione di un campo di corrente alternata. Comprimendosi e dilatandosi, tale campo emette le vibrazioni degli ultrasuoni: l’irradiazione così prodotta da vita a un micro-massaggio di grande intensità che interviene sui tessuti in profondità. Come conseguenza della vibrazione, le strutture intercellulari e cellulari si urtano e generano calore: insomma, oltre a un effetto meccanico, si produce anche un effetto termico. La terapia con ultrasuoni permette di rilassare i muscoli contratti e ha un effetto antalgico; da non sottovalutare, inoltre, l’effetto trofico e l’azione fibrotica. Per esempio, la ultrasuonoterapia risulta particolarmente indicata per epicondiliti, morbo di Dupuvtren, periartriti di omero e scapola (anche con calcificazioni), nevriti, sciatalgie. Assolutamente controindicata, invece, in presenza di flebiti acute, osteoporosi e neoplasie situate vicino agli organi sessuali. Particolarmente utile, per esempio, si rivela la terapia ad ultrasuoni per il trattamento del colpo di frusta. Nel momento in cui gli ultrasuoni entrano all’interno del corpo, le varie particelle interne, per effetto delle vibrazioni, vengono mosse, e la stessa cosa accade per il liquido infiammatorio, che di conseguenza risulta stimolato a riassorbirsi.
Gli ultrasuoni, in pratica, non sono altro che onde acustiche la cui frequenza è compresa tra uno e tre mega-hertz. Ottenuti attraverso lo stesso metodo impiegato per l’ecografia, vengono prodotti sfruttando il cosiddetto effetto piezoelettrico inverso. Gli ultrasuoni, inoltre, producono calore cedendo al tessuto che attraversano energia. Un secondo effetto causato è quello dell’incremento della permeabilità della membrana delle cellule, che agevola dunque l’ingresso di sostanze nutrienti e al tempo stesso l’eliminazione delle scorie. Va detto infine, che l’applicazione sul corpo non è dolorosa e tantomeno invasiva.

Tecarterapia

La parola Tecar significa TErapia CApacitiva Resistiva ed utilizza il metodo della diatermia, ovvero favorisce lo sviluppo di calore a livello non superficiale, nella parte del corpo trattata. Quasi totalmente priva di controindicazioni poiché non utilizza farmaci, è largamente utilizzata nelle riabilitazioni e nella cura di patologie infiammatorie dell’apparato muscolo-scheletrico. Ad oggi è utilizzata con successo anche a scopi estetici come il trattamento della cellulite e delle adiposità localizzate perché favorisce il microcircolo.