Cuore, mangiare fuori pasto e di notte mette a rischio la sua salute
Il cuore ama il buon cibo, orari regolari, niente fumo e poco alcol. La salute cardiovascolare va salvaguardata iniziando dal cibo. Un recente commento dell’American Heart Association fa il punto su cosa fa bene e cosa fa male al cuore.
Il cuore detta le sue regole: non solo su cosa gli fa bene, ma anche quando e quanto mangiare. A dirlo, l’American Heart Association che, nella prestigiosa rivista scientifica Circulation, fa il punto sulla salute del cuore. Per prevenire ictus, infarto e patologie cardiovascolari, è meglio evitare di mangiare fuori pasto e di notte. Attenzione anche al digiuno, sui cui effetti la ricerca scientifica è divisa. Infatti, sebbene il digiuno intermittente, cioè uno-due giorni prima di tornare a mangiare normalmente, senza abbuffarsi, può essere considerato un modo per ridurre la quantità di calorie introdotte, perdere peso e ridurre il rischio di ipertensione (la pressione alta), abbassare l’apporto di calorie e ridurre il peso, tuttavia non ha dimostrato essere efficace nel ridurre il colesterolo, il gran nemico del cuore e delle arterie.
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Cibo e cuore, l’importanza di mangiare a orari regolari
Fare colazione ogni mattina, bilanciando carboidrati, grassi e proteine, che in pratica si traduce con frutta, yogurt e cereali o pane, è una buona prassi ormai certificata da numerosi studi. Non solo la colazione fa bene al cuore, ma aiuta anche a ridurre la sensazione di fame e quindi l’apporto calorico durante la giornata. Inoltre, la colazione bilanciata con fibre e cereali integrali, abbassa anche il rischio di ipercolesterolemia. Viceversa, chi salta la colazione aumenta il rischio di sviluppare diabete e obesità. Anche mangiare in modo disordinato, a orari irregolari, a tarda sera per esempio, ha un effetto negativo sul peso corporeo e sul cuore, probabilmente a causa di interferenze tra metabolismo e orologio biologico regolato dai ritmi circadiani. Significa che mangiare quando il corpo è ormonalmente e biologicamente “preparato” a dormire, è una pratica sbagliata. Le cene fuori orario, per esempio, così come gli spuntini fuori pasto, poi, sono spesso ricchi di grassi o zuccheri e possono portare più facilmente a sovrappeso, infiammazione e insulino-resistenza (diabete e sindrome metabolica).
Come distribuire i pasti nel corso della giornata?
L’American Heart Association suggerisce di distribuire i pasti nel corso della giornata, cercando di osservare i classici orari. La quota maggiore di calorie andrebbe consumata nella prima parte della giornata, per evitare che l’alimentazione abbia un impatto negativo sui fattori di rischio cardiovascolare come il diabete. A metà mattina e a metà pomeriggio si può consumare uno spuntino leggero, con un frutto, due o tre noci, per cercare di non arrivare ai pasti principali con lo stomaco completamente vuoto da ore. La notte, invece, andrebbe rispettato un significativo digiuno, che dovrebbe ritrovarci affamati alla mattina.